Normative e Documenti

In questa pagina noi ospitiamo la documentazione utile per approfondire le complesse tematiche della disabilità fornendo in premessa una breve sintesi, circa la Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità (CRPD) e l'Agenda 2030 inerente al raggiungimento degli Obbiettivi di sviluppo Sostenibile (SDGs) che riguardano anche la disabilità.
La situazione delle persone con disabilità varia, chiaramente, da Stato a Stato e la storia delle iniziative e delle lotte internazionali per veder riconosciuti i loro diritti è molto lunga. Occorre risalire sino alla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani del 1948, dove già si parla di diritto alla sicurezza anche per diverse condizioni di difficoltà, fra cui la disabilità.
Tuttavia, un passaggio decisivo per l’inclusione delle persone con disabilità nelle prassi e nelle politiche dei vari Paesi è stato il varo, nel 2006, da parte dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, della Convenzione sui diritti delle persone con disabilità- Convention on the Rights of Persons with Disabilities (CRPD). Da allora la questione della disabilità, che interessa circa il 15% degli abitanti del pianeta, è pienamente inserita nelle strategie per uno sviluppo sostenibile, in particolare dell’Agenda 2030. La Repubblica di San Marino, rispetto a tante altre Nazioni del mondo, ha conseguito un buon livello di inclusione ma c’è ancora tantissimo da fare.
Il cambio di paradigma che si sottolinea con maggior evidenza all’interno della CRPD, è l’dea secondo la quale la disabilità non sia nella persona stessa, ma il risultato dell’interazione fra il soggetto e l’ambiente in cui vive. “La disabilità risiede nella società non nella persona”- si legge sul sito delle Nazioni Unite dedicato al tema dei diritti e della dignità delle persone con disabilità. Anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms, Who) indica la disabilità comeun fenomeno complesso, che riflette una interazione fra caratteristiche del corpo di una persona e caratteristiche della società in cui egli o ella vive”.
Vi sono state altre Risoluzioni, normative e richieste di intervento a livello internazionale nell’ambito della disabilità nel corso dei sessanta anni che separano la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani del 1948 all’entrata in vigore della CRPD nel 2008, ma solo quest’ultima è stata veramente una pietra miliare sul fronte dell’atteggiamento generale della società (e della politica) verso i cosiddetti “disabili” e anche per quanto riguarda la consapevolezza nelle persone con disabilità di essere non persone bisognose, malate o altro, ma titolari di diritti che debbono essere riconosciuti inclusi nella propria comunità al pari degli altri cittadini. le persone con disabilità non vengono più viste come oggetto passivo che richiede attenzione, cura, protezione, ma come soggetti attivi nella società, protagonisti nel prendere decisioni, nel richiedere diritti. Ancora una volta viene riaffermato come i diritti umani e le libertà fondamentali debbano essere garantiti a tutte le persone con disabilità. Il documento sottolinea anche i doveri da parte degli stati nei confronti delle persone con disabilità, perché i loro diritti vengano rispettati e promossi. Inoltre, sono stati istituiti due meccanismi di controllo rispetto all’applicazione di quanto affermato dalla Convenzione, quali il Comitato sui diritti delle persone con disabilità (Committee on the Rights of Persons with Disabilities) e la Conferenza degli stati aderenti (Conference of States Parties). Anche la società civile, ivi comprese le persone con disabilità e le organizzazioni dedicate, è chiamata a fare la sua parte, nel controllo della situazione.
Ad oggi 182 Stati hanno ratificato la Convenzione mentre 92 Stati, e tra questi la Repubblica di San Marino, hanno firmato e ratificato anche il relativo Protocollo opzionale.
Negli anni successivi si sono moltiplicati i meeting, gli studi, gli approfondimenti per monitorare la situazione e per elaborare nuove strategie.
Una novità significativa è emersa dal 2012 quando le questioni riguardanti la disabilità si sono intrecciate al dibattito sullo sviluppo sostenibile. L’inclusione delle persone disabili rientra così a pieno titolo nella fase successiva alla conclusione degli “Obiettivi del millennio”, che porta al varo, nel settembre 2015, dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile con l’indicazione dei 17 nuovi obiettivi.
Tra gli obiettivi che più interessano la disabilità si possono segnalare:
Obiettivo 4 (Assicurare un’educazione di qualità inclusiva e equa e promuovere l’apprendimento per tutta la vita come opportunità per tutti),
Obiettivo 8 (Promuovere una crescita economica sostenuta, inclusiva e sostenibile, un impiego pieno e produttivo ed un lavoro dignitoso per tutti)
Obiettivo 10 (Ridurre l’ineguaglianza all’interno e tra i paesi)
Obiettivo 11 (Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, resilienti e sostenibili)
Obiettivo 17 (Monitoraggio, implementazione e dati)
Il 3 dicembre 2018, in occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità, è stato pubblicato un importante volume che tratta i 17 obiettivi declinati dal punto di vista delle persone con disabilità.

Agenda 2030 e disabilità

Normative

Documenti che riguardano la Vita Indipendente

Pubblicazioni utili

Convenzione ONU sui Diritti delle persone con disabilità da ascoltare. In allegato, in basso, la versione UNICEF per i più piccoli.