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La cattiva ABITUDINE di essere INFELICI

di Ivan Petruzzi (Autore)
Anno 2021

Non siamo mai stati così benestanti, così protetti, così ricchi di opportunità, eppure non siamo mai stati così infelici e inconsapevoli di esserlo.
Cresciamo con un’idea di felicità falsata e avulsa dalla realtà, la felicità come una terra promessa di disneyana perfezione, lontana ed evanescente, sempre proiettata in avanti, sempre possibile ma di fatto inaccessibile. Ossessionati dall’idea di raggiungerla e condannati a vederla scivolare tra le dita, finiamo per accontentarci di una vita grigia e inconsistente, dove l’infelicità smette di essere un’eccezione per diventare normalità. Una cattiva abitudine talmente radicata da non essere percepita più come un problema, da non pensare più di doversene liberare, da arrivare persino a volerle bene.
A volte, però, accade qualcosa che di colpo rimescola le carte ‒ una malattia, un cambiamento destabilizzante, un processo di consapevolezza ‒ e la maschera crolla svelandoci nudi e privi di certezze, sospesi come funamboli sul baratro dell’esistenza. È allora che la cruda realtà sale alla coscienza: l’infelicità non è qualcosa che ci piove addosso, ma la conseguenza di una scelta ben precisa. Quella di chi ha deciso di rinunciare, di non muovere un dito per cambiare le cose, di incolpare chiunque del proprio malessere, tranne se stesso.
E all’improvviso, proprio quando i giochi sembravano ormai decisi, è di nuovo partita aperta.