Il nostro Vice Presidente si affaccia all'attività paralimpica
Il Consiglio Direttivo dell’Associazione ha deciso di promuovere, sostenere e realizzare anche questo Progetto di avviamento alla pratica sportiva agonistica rivolto a persone con disabilità cosiddette gravissime. Ne siamo particolarmente felici perché ci pare un forte messaggio a chiunque per non perdersi d’animo, per riscattarsi e dare di morso alla vita da parte del nostro Vice Presidente, Bryan Toccaceli, che ha deciso di approcciarsi alla Boccia paralimpica.
La Boccia paralimpica è una disciplina simile alle bocce classiche ma le regole del gioco, i materiali utilizzati e gli spazi in cui si pratica sono adattati per permettere l'accessibilità di questo sport a persone con disabilità fisica grave e gravissima.
I praticanti possono avere una cerebrolesione e più nel dettaglio forme di tetraparesi spastica, atassia, atetosi, distonia oppure una forma di disabilità fisica non derivante da paralisi cerebrale come per esempio SLA, distrofia muscolare, SMA e pluri-amputazioni agli arti.
Tale sport si pratica esclusivamente in carrozzina e in palestra su un campo, delimitato da nastro adesivo, largo 6 metri e lungo 12,5m . Le bocce hanno un peso di 275 g, una circonferenza di 27 cm, sono morbide al tatto e sono rivestite da materiale in similpelle, tali da consentire una maggiore presa e maneggevolezza da parte degli atleti.
Bryan rientra nella categoria BC3 coloro cioè che hanno una maggiore disabilità: non riuscendo a lanciare o calciare le bocce in campo si avvalgono del supporto di uno scivolo, di un puntatore e di un assistente che per tutta la durata della partita dà le spalle al campo e non sa come si sta sviluppando il gioco.
Lo scopo del gioco è avvicinare quante più bocce del proprio colore (rosso o blu) alla boccia bianca (jack).
La disciplina è praticata in tutto il mondo e a tutti i livelli sino alla competizione più alta: la Paralimpiade.
In Italia è presente da pochi anni e si sta cercando di farla conoscere il più possibile in quanto si ritiene che possa dare una grossa opportunità a persone che non pensano neanche di poter praticare sport.