Un incontro tanto breve quanto bello, con Francesca Arcadu

Durante la nostra recente tappa a Sassari, abbiamo avuto finalmente modo di incontrare di persona Francesca Arcadu, dopo anni di stima e contatti a distanza. È stato un incontro veloce, quasi al volo, ma intenso e genuino, segnato da grande affinità e voglia di confronto.

Francesca è una figura davvero autorevole e appassionata nel mondo dell’attivismo per i diritti delle persone con disabilità. Lavora alla Camera di Commercio di Sassari, è giornalista pubblicista e vicepresidente della sezione locale della UILDM. Oltre al suo impegno associativo, è anche una penna attenta e sensibile: scrive su diverse testate online e cura la rubrica “Intersezioni” sul quadrimestrale DM, incentrata sulla doppia discriminazione vissuta dalle donne con disabilità.

Nel poco tempo a disposizione, oltre a ridere e scherzare, abbiamo parlato delle sfide che ci accomunano: la quotidianità spesso fatta di ostacoli, le sfide per l'autodeterminazione, la necessità di un vero cambio culturale e il bisogno di unire le forze per rendere più incisive le rivendicazioni per un mondo più giusto.
Ci siamo lasciati con la promessa (e la voglia) di rivederci presto e magari costruire qualcosa insieme, augurandoci che questo primo contatto, finalmente non più virtuale, non resti isolato, ma diventi l’inizio di un’amicizia e di una collaborazione sempre più viva, personale e anche tra le nostre rispettive realtà associative.

E – come se la casualità avesse voluto lasciarci un ulteriore segno – proprio nei giorni della nostra permanenza in Sardegna, è arrivato un riconoscimento importante: la “Riviera del Corallo”, e con essa Alghero (dove abbiamo fatto base) e La Maddalena, con l’Isola di Caprera – luogo che custodisce la casa in cui Giuseppe Garibaldi trascorse gli ultimi anni della sua vita e che abbiamo visitato – sono state ufficialmente inserite tra le realtà virtuose del progetto “L’Isola che accoglie”.

Un’iniziativa ambiziosa e concreta che mira a fare della Sardegna una destinazione turistica realmente accessibile e inclusiva, attraverso: spiagge attrezzate, trasporti accessibili, percorsi garantiti, servizi sanitari integrati, siti web accessibili, formazione per gli operatori, tirocini per l’inclusione lavorativa delle persone con disabilità e promozione consapevole dell’offerta turistica.

Una visione che risuona profondamente con la nostra idea di società: un luogo dove l’inclusione non sia un’aggiunta, ma un punto di partenza. Dove la bellezza e l’accoglienza non si misurino solo con gli occhi, ma anche con la capacità di garantire a tutte e tutti il diritto di vivere, viaggiare, partecipare.

Grazie alla Sardegna, e a Francesca ovviamente, per averci accolto e ispirato.