Venerdì 5 gennaio 2007

Ieri Mirko Tomassoni ha tagliato il traguardo della Maratona del Lago di Tiberiade con la bandiera di San Marino sulle spalle e un ramoscello d`olivo infilato nella sua handbyke: anche solo per il forte messaggio di pace del nostro amico valeva la pena compiere questo viaggio.
Oggi, dopo un veloce trasferimento che ci ha condotto a Gerusalemme in due ore costeggiando il confine con la Giordania, arriviamo a Betlemme.
All`orizzonte appare il muro, è enorme… alto otto metri e Betlemme ne è tutta circondata.
Passiamo attraverso il check-point e siamo in territorio Palestinese.
La presenza incombente del muro ci segue.
Nel piazzale antistante la Basilica della Nativita` la gente (poca rispetto agli anni precedenti) e` in festosa attesa dell'arrivo del Custode Francescano di Terra Santa padre Pizzaballa.
Entriamo dalla piccola e suggestiva porta della Basilica, famosa per le immagini scattate durante l'assedio del 2002.
Il luogo della nascita di Gesu` all'inizio ci lascia perplessi, perchè gli altari sono due: quello ortodosso, impreziosito da una stella dorata sul pavimento e quello cristiano segnalato con una statua raffigurante Gesu` Bambino.
Ma è così importante sapere in quale punto preciso Gesu` è stato deposto nella mangiatoia? Soprattutto è giusto che questi temi debbano dividere anzichè unire ?
Ci ha emozionato essere li, nel luogo dove tutto è cominciato.
Usciti dalla Basilica, scendeva una pioggia mista a nevischio; una troupe di Tele Pace ci ha intervistati, perchè eravamo gli unici pellegrini di lingua Italiana.
Poi via, di corsa da Suor Sophie, alla ricerca di un tetto e di un posto al caldo.
Il muro ha cambiato molte cose a Betlemme: oltre al fatto che i pellegrini ormai raramente arrivano qua ed ancor più raramente si fermano a dormire, gli abitanti che vivevano con il turismo sono sempre più poveri.
Chi non conosce Suor Sophie non può sapere quanto una sola persona, per di più donna, possa cambiare le cose.
Da diciotto anni sta gestendo un ospedale per le donne con un reparto di ginecologia ed uno di neonatologia, ha costruito l'orfanotrofio ed una guest house per i pellegrini.
Ha ricevuto tanti riconoscimenti internazionali per aver sempre aiutato donne e bambini, in una terra difficile, dove la tradizione islamica non lascia spazio ai diritti delle donne ed alle pari opportunità.
Oggi nella nursery c'erano solo tre neonati, perchè a causa del muro le donne in difficoltà non riescono a raggiungere più l'istituto; così partoriscono di nascosto ed abbandonano i neonati. Recentemente nell'ospedale di Hebron sono stati raccolti in celle frigorifere dodici neonati raccolti per strada.
Ma chi sono queste donne in difficoltà? Sono giovani donne rimaste in cinta fuori dal matrimonio, a volta fidanzate, più spesso violentate nell'ambito famigliare: l'onta va lavata con il sangue della mamma e del bambino…
Considerato che il semestre di Presidenza del Consiglio d'Europa, a guida sammarinese, è impegnato sui temi della violenza verso le donne ed i bambini, interessarsi a queste problematiche in Terra Santa può rappresentare un punto qualificante per uno Stato che ha fatto dei valori della libertà e della democrazia un proprio cardine.
Noi, persone di tutti i giorni, cosa possiamo fare ? Certamente possiamo visitare la Terra Santa senza paura, per vedere e toccare con mano le tante realtà.
Oggi abbiamo rallegrato il pomeriggio dei quaranta bambini dell'orfanotrofio con l'aiuto di Mirko e Rossano e delle loro carrozzelle; con una fetta di torta di San Marino abbiamo colorato le guance dei bimbi di dolce cioccolato, portato il sorriso sui loro volti e su quello di Suor Sophie che oggi si è sentita meno sola.