Varco del Ponte di Allenby e trasferimento in Palestina (Gerico e Betlemme)
All'alba dobbiamo lasciare l'albergo, perchè il ponte che attraversa il fiume Giordano il venerdì alle 11.30 chiude. Dal versante in cui ancora ci troviamo, questo ponte porta il nome di King Hussein Bridge, mentre dal fronte opposto prende il nome da un Generale inglese, Allenby.
Per raggiungere questo confine dobbiamo risalire un tratto di strada per oltre 100 kilometri, per poi iniziare una lunghissima discesa che ci porta ad una quota di diversi metri sotto il livello del mare, siamo nelle adiacenze del Mar Morto.
Forse è la depressione altimetrica a stordirci un pò, forse le magnificenze di Petra ci hanno lasciato ancora sbalorditi, ma di certo siamo rimasti coinvolti emotivamente da una quotidianità prettamente araba e musulmana, tutte sensazioni che dobbiamo cercar di mitigare...perchè ci apprestiamo a vivere la tensione arabo-israeliana.
E l'attraversamento di questo confine la dice lunga, sui rapporti ed il clima tra queste popolazioni: per percorrere questi 2 km ci abbiamo impiegato 5 ore..., di certo la nostra provenienza dal Libano e Siria non ci ha aiutato nelle operazioni di controllo, ma comunque siamo stati "fortunati"!, perchè un cittadino palestinese normalmente ci impiega il doppio... La nostra giornata è pressochè trascorsa interamente al varco del Confine giordano-israeliano, ci rimane uno spiraglio di luce per vedere il Mar Morto e salutare Padre Feiras a Gerico, la città più antica del mondo, quest'anno "compie" 10.000 anni, Ad ogni modo la prima impressione, rispetto all'atmosfera che avevamo trovato l'anno scorso in Palestina, appare leggermente migliore, sempre che leggermente migliore è un affermazione che può trovare un senso in un contesto assurdo, tragico e triste come quello palestinese. Si ha la percezione di una situazione un pò più distesa...ma ad ogni modo, noi siamo qui per un altra ragione, la nostra presenza a Betlemme non è solo di carattere spirituale, il nostro punto di arrivo di questa Maratona è l'orfanotrofio di Suor Sophie.
Abbiamo visitato anche la Basilica della Natività