La bellezza del Guatemala, incorniciato da rovine maya, vulcani, laghi e uccell esotici, è in netto contrasto con la sua tragica realtà.
Una feroce guerra civile, durata 36 anni e conclusa nel 1996, ha lasciato al paese oltre 200.000 morti e decine di migliaia di orfani. I segni della forte violenza subita dal Paese durante i lunghi anni della dittatura e della guerra sono ancora presenti: il Guatemala è attraversato da una fitta rete di microcrocriminalità, violenza, organizzazioni criminali.
Questa condizione di violenza, unita al degrado economico (il 75% della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà) e all’analfabetismo (la scuola non è obbligatoria) crea e alimenta il fenomeno delle maras: bande di ragazzini che vivono per la strada dove sono testimoni e protagonisti dei crimini più efferati.
Per la sua posizione strategica e per lo stato di anarchia legislativa in cui riversa, il Guatemala è snodo del traffico di esseri umani, sopratutto bambini. Di recente, un giro di vite sulle adozioni internazionali, che dopo anni di lotte da parte delle organizzazioni internazionali ha portato alla firma di una legge che regolamenta l’adozione dei bambini, ha dimostrato che il traffico colpisce sopratutto le famiglie più povere e si svolge con la complicità di enti e istituzioni locali. La violenza sui minori si consuma sopratutto in strada, o nei bordelli.
L’entità di questo problema è tale che in Guatemala sette bambini su dieci sono vittime di una qualche forma di violenza: sessuale, fisica o psicologica.
In strada, i bambini e le bambine sono abusate sessualmente in cambio di protezione, da parte dei membri delle bande armate, o della stessa polizia locale. Nei bordelli (600 solo nella Capitale, Guatemala City). I bambini sono utilizzati nel mercato del sesso, come merce di scambio tra trafficanti di esseri umani.
Uno studio condotto da Casa Alianza (organizzazione umanitaria facente capo alle Nazioni Unite che operava in Guatemala fino a due anni fa per proteggere i bambini di strada) dimostra che molti dei bambini vittime della prostituzione diventano a loro volta vittime della tratta.
Si stima che oltre 2000 bambini l’anno vengano trafficati illegalmente dal Guatemala verso l’Europa.
Anche il turismo sessuale alimenta questo fenomeno e quello del mercato di video pornografici che hanno per protagonisti bambini guatemaltechi.
Nelle strade di Guatemala City è possibile acquistare un video pornografico pagando due dollari e mezzo. Questo commercio è alla luce del sole in quanto in Guatemala non esiste una legislazione che vieti la vendita di materiale pornografico.
E' stato un incontro con tre fratellini che vagavano alla ricerca di una casa e di una vita, incontro fatto dai volontari dell'Associazione Sulla Strada Onlus durante uno dei viaggi in Guatemala, che ha dato vita al Progetto Casa di Accoglienza Maria Alicia.
Tre bambini di strada: Juan, Abelino e Iolanda lavoravano come schiavi presso una famiglia che li aveva presi solo per costruire i fuochi di artificio , ma che non li aveva accolti nella vita. Il padre era violento e violentatore. Aveva abusato anche dei figli. La madre un giorno non aveva più sopportato quei soprusi e lo aveva ucciso. Cosi la donna era finita in carcere, e i bambini da soli, abbandonati a se stessi.
Maria Alicia li accolse in casa sua come figli.
Maria Alicia, a cui la Casa di Accoglienza è intitolata, era una splendida ragazza, una donna forte e sensibile e una moglie determinata e coraggiosa.
Nonostante una grave malattia, che le è portato via la vita nel 2009 all'età di 24 anni, peraltro con in grembo un figlio, si è sempre adoperata per il prossimo.
Legislazione
• Il Guatemala ha ratificato al Convenzione sui diritti dell’Infanzia nel 1990.
• Nel 2001 ha ratificato la Convenzione contro le peggiori forme di lavoro minorile.
• Nel 2002 ha sottoscritto il Protocollo Aggiuntivo della Convenzione sui diritti dell’Infanzia relativo alla vendita di minori e alla prostituzione infantile e l’utilizzo dei bambini a scopi pornografici.
• Nel 2004 ha ratificato il Protocollo per prevenire, reprimere e sanzionare la tratta di esseri umani, in particolare donne e bambini.
• Nel 2006 il Guatemala ha emanato la Legge per prevenire e punire la violenza all’interno della famiglia.
Nei confronti dei paesi dell’America Latina, il Guatemala non ha però ratificato la Convenzione sul traffico internazionale di minori. Questo fa si che, grazie alla sua posizione privilegiata, il paese continui ad essere snodo del traffico di esseri umani, in particolare i bambini.
Nel 2009 il Guatemala ha finalmente approvato la legge contro la violenza sessuale, lo sfruttamento e la tratta di persone. Questa legge disciplina tali forme di violenza contro i minori solo fino a 12 anni, lasciando di fatto gli adolescenti privi della tutela necessaria.
Ad oggi, le statistiche dimostrano che le vittime principali di violenza sessuale e tratta sono le ragazzine tra i 12 e i 15 anni.
Abbiamo visitato un villaggio di San Raimundo, dove opera Padre Carlo Sansonetti dell'Associazione Sulla Strada onlus, alla quale abbiamo devoluto i fondi raccolti. L'ONG di Terni è molto attiva in loco e tra le altre cose, opera proprio per far sì che questi ragazzini e ragazzine non debbano essere costretti a lavorare per costruire i fuochi d'artificio con tutti i rischi che come è facilmente immaginabile, possono conseguirne.