Un fiore al numero 4 di Tiergatenstrasse
"Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario" - Primo Levi
Nel Giorno della Memoria (*) una rappresentanza di Attiva-Mente si è recata a Berlino per onorare la memoria di persone disabili innocenti, vittime del regime nazista.
Convinti che per la lotta per la piena affermazione dei diritti, per la difesa di determinate tutele, così come il contrasto alla cultura dell'odio e dello scarto, le attività di sensibilizzazione siano esercizi oggi indispensabili e fondamentali, “Un fiore al n.4 di Tiergatenstrasse” è il nome di questa iniziativa che nasce appunto per stimolare delle riflessioni sulle motivazioni che portarono a quello sterminio, per non lasciar spazio all’indifferenza e per non dimenticare.
Forse non tutti sanno che il primo sterminio di massa pianificato dal regime nazista, fu quello delle persone con disabilità; "Involucri vuoti le cui vite sono indegne di essere vissute", così il Fuhrer le definiva. Tale eccidio venne pianificato a Berlino, al n.4 di Tiergartenstrasse, in un villino sede del quartier generale dell’ente pubblico per la salute e l’assistenza sociale, e “Aktion T4” era il nome in codice con riferimento a tale indirizzo, di una Legge che Hitler si era dato per poter essere legittimato ad eliminare le persone disabili, iniziando dai più giovani e dai bambini.
Ancor oggi, purtroppo, le persone con disabilità vengono centrifugate nei calcoli della cosiddetta revisione della spesa, umiliate e discriminate. Di conseguenza, pur essendo un esercizio scomodo per alcuni e angoscioso per altri, crediamo sia giusto interpellare le coscienze, riflettere e specchiarsi senza pietismi su ciò che è successo al n.4 di Tiergartenstrasse nemmeno un secolo fa.
Con una stima approssimativa di circa 350.000 persone disabili uccise in nome della purezza della razza e del risparmio di risorse economiche, il Programma “Aktion T4” fu l’inizio di una sorta di prova generale dello sterminio nazista che portò alla morte in Europa circa 15 milioni di persone, di cui oltre 6 milioni ebrei.
L’Aktion T4 rimase sempre circondato dalla più assoluta segretezza e lo sterminio dei bambini con disabilità, in particolare, era stato a suo modo un’operazione abbastanza circoscritta, mentre l’eliminazione degli adulti era vissuta come un progetto su larga scala e richiedeva, pertanto, una rete organizzata, efficiente e connivente, di ospedali, medici, cooperative e uffici amministrativi. All’ufficio trasporti competeva lo spostamento dei soggetti dalle abitazioni o dagli istituti di provenienza ai "centri di uccisione".
Già nei primi anni del ‘900 andava diffondendosi quella disgraziata convinzione dei studiosi di eugenetica, di dover intervenire per impedire la trasmissibilità di quelle che allora si riteneva fossero creature inferiori o errori della natura. Dapprima negli Stati Uniti ed in seguito anche in Europa. Quella sciagurata idea, cioè, di bloccare mediante pratiche di sterilizzazione, ad esempio determinate malattie o menomazioni.
In Germania il regime nazista appena insediato, rese obbligatoria tale pratica disumana già nel 1933, ma come se ciò non fosse sufficientemente orribile, nel 1939 la follia assassina di Hitler si spinse oltre l'immaginabile. Con il “Decreto Eutanasia” il Fuhrer, infatti, autorizzò la soppressione sotto responsabilità medica di persone considerate invalide, malformate, malate di mente e inguaribili, motivando tale decisione con la necessità di salvaguardare la purezza della razza e di tagliare le spese rappresentate da detti individui ritenuti fardelli viventi, improduttivi, socialmente inutili e quindi vite nemmeno degne di essere vissute.
Fu dunque al n.4 di Tiergartenstrasse, che iniziò quell'aberrante operazione omicida, dalla quale prese forma e sostanza, purtroppo, l’Olocausto.
E’ importantissimo riflettere sul perché tutto ciò sia potuto accadere, così come lo è difendere, vigilare e pretendere il rispetto e la tutela dei diritti, della dignità, della libertà e di quei principi fondamentali basati sull’uguaglianza.
Primo Levi scrisse: <Non iniziò con le camere a gas. Non iniziò con i forni crematori. Non iniziò con i campi di concentramento e di sterminio. Non iniziò con i 6 milioni di ebrei che persero la vita. E non iniziò nemmeno con gli altri 10 milioni di persone morte, tra polacchi, ucraini, bielorussi, russi, yugoslavi, rom, disabili, dissidenti politici, prigionieri di guerra, testimoni di Geova e omosessuali.
Iniziò con i politici che dividevano le persone tra “noi” e “loro”. Iniziò con i discorsi di odio e di intolleranza, nelle piazze e attraverso i mezzi di comunicazione. Iniziò con promesse e propaganda, volte solo all’aumento del consenso. Iniziò con le leggi che distinguevano le persone in base alla “razza” e al colore della pelle. Iniziò con i bambini espulsi da scuola, perché figli di persone di un’altra religione. Iniziò con le persone private dei loro beni, dei loro affetti, delle loro case, della loro dignità. Iniziò con la schedatura degli intellettuali. Iniziò con la ghettizzazione e con la deportazione.
Iniziò quando la gente smise di preoccuparsene, quando la gente divenne insensibile, obbediente e cieca, con la convinzione che tutto questo fosse “normale”.>
Il luogo della Memoria
Le installazioni per il ricordo di questa strage spietata sono piuttosto recenti, poco visibili e per questo poco osservate: in Tiergartenstrasse 4, al posto del villino c’è una fermata dell’autobus e sotto la pensilina un pannello che ricorda alle persone in attesa, che lì venne pianificato il massacro dei disabili. Lo stesso pannello è presente sul lato opposto della via.
Un'altra lapide, anch’essa poco visibile, e un monumento denominato “Berlin Curves” sono stati posti su Tiergartenstrasse nel 1986.
Dal 2014, invece, l’Amministrazione tedesca ha pensato di rendere giusta memoria di quel luogo e di quelle atrocità, inaugurando il Memoriale dell’Olocausto dei Disabili, un’opera di 24 metri che accompagna i visitatori in un viaggio attraverso la storia da una parete luminosa di vetro azzurro, simbolo del cielo e delle vittime, mentre su un lungo tavolo di cemento sono riportate tutte le informazioni accessibili e leggibili per tutti.
Il nostro omaggio
La Cerimonia di commemorazione delle vittime dell’"Aktion T4", è iniziata alle ore 11.00, presso il Memoriale: dopo la deposizione delle corone di fiori da parte di famigliari, organizzazioni di persone con disabilità e numerose personalità, ha preso la parola il Commissario del governo federale tedesco per gli affari delle persone con disabilità, Jürgen Dusel. Dopo l’osservazione di un minuto di silenzio, è intervenuto brevemente anche il Ministro della Cultura Claudia Ruth. Un breve momento musicale ha chiuso questa prima parte. La celebrazione è poi proseguita all’interno dell’adiacente Filarmonica di Berlino con l'orchestra inclusiva Werkstatt Utopia, l’ascolto di testimonianze e un dibattito.
Al termine abbiamo ufficialmente consegnato ai dirigenti della Fondazione che gestisce i Memoriali dell’Olocausto e organizza Eventi formativi, una targa ricordo e una “Rosa Repubblica di San Marino” che ci hanno assicurato saranno sistemate in un luogo commemorativo dello sterminio dei disabili.
Torniamo a casa con un bel ricordo e con la consapevolezza di aver fatto una cosa bella e importante per il nostro Paese.
Berlino 27 Gennaio 2023
Ringraziamenti
Attiva-Mente ringrazia Mark Donfried, Direttore Generale dell’Istituto per la Diplomazia Culturaleper averci accompagnato, gli amici di Artemisia, associazione che a Berlino si occupa di inclusione ed è composta da cittadini italiani residenti, per averci aiutato ad incontrare la Fondazione, Fior di Verbena per averci gentilmente messo a disposizione le rose "Repubblica di San Marino" e la Segreteria di Stato all’Istruzione e alla Cultura per la collaborazione.
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(*) Il Giorno della Memoria è una ricorrenza internazionale, celebrata per commemorare le vittime dell’Olocausto il 27 gennaio di ogni anno, perché in quel giorno del 1945, le truppe dell'Armata Rossa liberarono il campo di concentramento di Auschwitz. È stato così designato dalla risoluzione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite del 1º novembre 2005.
Questa importante data viene celebrata a San Marino dopo l'approvazione in Consiglio Grande e Generale del Decreto Reggenziale n. 20 del 27 gennaio 2006, volto a riconoscere questa ricorrenza.
N.B. Per ulteriori informazioni consulta la pagina Facebook dedicata all’Iniziativa